I racconti del mistero
I racconti del mistero
di Edgar Allan Poe
illustrazioni di Harry Clarcke
prefazione di Giorgio Manganelli
Formato libro: 24 x 17
Pagine: 448
L’enigmaticità perturbante di Edgar Allan Poe, maestro assoluto del thriller psicologico.
Il magnetismo straniante di Harry Clarke, tra i maggiori illustratori del primo Novecento.
Da Il gatto nero a Berenice, da Il crollo della casa degli Usher a I delitti della rue Morgue, le atmosfere allucinate dei Racconti del mistero si materializzano nelle tavole ipnotiche e sospese sul filo dell’irrealtà dell’artista irlandese. Con la sua paradossale capacità di invenzione, Poe indaga le zone d’ombra nascoste dietro la normalità apparente delle nostre esistenze e dà vita a inquietanti discese nei recessi più bui dell’animo umano. E mentre episodi misteriosi, indizi fuorvianti e dettagli sinistri si intrecciano in un inesorabile meccanismo narrativo, l’autore ci spinge con lucida sottigliezza fino al limite che separa ragione e follia, lasciandoci in bilico – esattamente come le figure avvolte dall’oscurità di Clarke – tra il fascino e l’orrore di una realtà costruita sulla soglia dell’incubo.
Edgar Allan Poe (Boston 1809 – Baltimora 1849), inventore del thriller psicologico e della detective story, è uno dei più importanti scrittori statunitensi. Protagonista di una vita intensa e disordinata, nella sua ampia produzione fa emergere, attraverso la creazione di situazioni inquietanti e grottesche, gli aspetti più oscuri dell’animo umano. Tra le sue opere ricordiamo Le avventure di Gordon Pym e Il corvo.
Giorgio Manganelli fu narratore, critico, giornalista, saggista. Demistificatore, visionario. Mai solo ed esclusivamente scrittore. Nato a Milano nel 1922, quello di Manganelli, scomparso a Roma nel 1990, fu come un “ricatto dalle parole”, come egli stesso lo definì in Laboriose inezie (1986). Romano di adozione fin dal 1953, Manganelli divenne recensore e critico e collaborò con numerose riviste di quegli anni: “Il Giorno”, “L’Illustrazione italiana”, “Grammatica”, nonché la rivista “Quindici”. Manganelli fu anche traduttore, di Poe in particolare, su suggerimento e proposta di Calvino. E fu viaggiatore. Spirito inquieto che viaggia verso l’India, la Cina e la Malesia, affascinato da questi luoghi del possibile, da queste realtà collettive, mosso dalla propria curiosità verso il mondo. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Hilarotragoedia (1964), Agli dei ulteriori (1972), Pinocchio: un libro parallelo (1977), Centuria (1979), Angosce di stile (1981), Laboriose inezie (1986), Improvvisi per macchina da scrivere (1989), Esperimento con l’India (1992), Il rumore sottile della prosa (1994), La notte (1996), L’infinita trama di Allah. Viaggi nell’Islam 1973-1987 (2002).
Recensioni
Mercoledì, 28 Ottobre 2015
il re del terrore, maestro assoluto, campione insuperato
da leggere e rileggere,
e poi rileggere ancora
volume impreziosito da splendide illustraizoni