Superstizione: istruzioni per l'uso
Superstizione: istruzioni per l'uso
In che cosa si crede e perché
di Silvano Fuso
pag 116
Le superstizioni sono diffusissime, anche tra le persone più insospettabili. C’è chi cambia strada se incrocia un gatto nero, chi esegue strani gesti scaramantici se per caso versa il sale o l’olio, chi non compie mai certe azioni in determinati giorni dell’anno e chi non indossa mai un abito viola. Molti di questi comportamenti possono fare sorridere, ma l’atteggiamento superstizioso può anche avere conseguenze drammatiche come il razzismo, il fondamentalismo o veri e propri crimini come per esempio gli stupri e le stragi perpetrati in Africa ai danni dei soggetti albini, considerati portatori di poteri magici. Analizzare le superstizioni più comuni, individuarne l’origine e soprattutto comprendere perchè la mente umana sia così facilmente vittima di false credenze rappresenta il primo passo per cercare di difendersene. Molte discipline possono fornire importantissimi contributi in tal senso: l’antropologia, l’etnologia, la sociologia, la psicologia, le neuroscienze e le scienze cognitive. In definitiva, tutte le scienze che ci aiutano a capire meglio come funziona la nostra mente e i rapporti che intercorrono tra gli individui, possono essere estremamente utili nel gettare luce sugli aspetti più oscuri di noi stessi e quindi sulle superstizioni.
Il volume di Silvano Fuso, oltre a rintracciare le reali origini storiche delle più note superstizioni, con un approfondita catalogazione suddivisa per argomenti, offre anche un approfondimento sui motivi per cui siamo portati a credere alla jella, alla sfortuna o al malocchio.
Recensioni
Sabato, 18 Aprile 2015
origine e storia delle bufale più diffuse