Una solitudine troppo rumorosa
Una solitudine troppo rumorosa
di Bohumil Hrabal
[Repubblica Ceca]
pag 122
A Praga, in un magazzino interrato, un uomo lavora da anni a una pressa meccanica trasformando carta da macero in parallelepipedi armoniosi e sigillati, morti e vivi a un tempo, perché in ciascuno di essi pulsa un libro che l'uomo vi ha imprigionato, aperto su una frase, un pensiero: sono frammenti di Erasmo e Lao-tze, di Hölderlin e Kant, del Talmud, di Nietzsche, di Goethe. Professionista della distruzione dei libri, l'uomo li crea incessantemente sotto forma diversa, e dal suo mondo infero promuove un suo speciale sistema di messaggi.
La vita di Hanta, dotto della «non conoscenza», saggio «contro la sua volontà», è tutta in questo distillare scaglie di arte, di cultura e insieme di memoria: mira «non a salvare metaforicamente cultura e storia come a prima vista può sembrare, ma a salvare se stesso e noi. Anzi, io penso che l'unica cosa per la quale il verbo salvare sia opportuno, è la possibilità stessa di fare: arte, cultura e vita che sia». Così scrive Sergio Corduas nella nota che accompagna il volume e precede l'intervista in cui Hrabal espone alcune riflessioni sull'opera che ritiene essere la sua migliore.
Reviews
There are yet no reviews for this product.